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Limiti naturali


"La passeggiata si fa sempre più ardua e dura nei giardini qui intorno allo studio."

Passo oltre e penso ai progetti visionari di Le Corbusier che scriveva in uno degli schizzi che illustravano l'Unité d'Habitation: "le sport au pied des maisons, le loisir est directement disponible..." era un grande progetto sociale. A modo suo sosteneva l'ecologia dell'uomo nel sistema città?

Passo ancora oltre, in fondo c'è un quotidiano che ci aspetta.

Suona il telefono, un tecnico incaricato di frazionamento mi segnala che quanto ho segnato in uno schizzo non va bene... guarda caso, l'architetto quando fa, sbaglia.

"Architetto, qui non si può lavorare così, bisogna fare ordine nel disegno del confine, non possiamo frazionare con tutti questi fazzoletti di terreno che avanzano. Il limite è 12 metri oltre al segno che ha fatto lei allineandosi alla piazza. E' la in mezzo al campo coltivato, lo si vede benissimo sull'estratto mappa. Non possiamo tracciare dei confini dove capita."

Stiamo parlando di un terreno agricolo, il confine originale è quello che separa due mappali di unico proprietario, negli ultimi 40 anni è stato coltivato senza leggere limiti che di fatto non c'erano. Il terreno è ora oggetto ad una cessione pubblica, diventerà un prato incolto che forse un giorno sarà asfaltato per facilitare il parcheggio dei SUV dietro la scuola.

"Lo schizzo dell'architetto non ha fatto altro che restituire al luogo una geometria!" penso tra me e me... che presunzione questa mia: restituire al luogo qualcosa che non c'era se non nella mia visione. Perché è chiaro che la mia visione è altro rispetto al pensiero comune di un tecnico incaricato di frazionamento. Il limite è là: in mezzo al campo coltivato. Sembra di sentire l'archeologo di Hollywood, quello col cappello e la frusta:

"Se scaviamo più sotto forse troviamo una traccia..."

Passo ancora oltre e rifletto sul senso dei limiti e la loro impalpabile presenza, nel mentre sono trattenuto dal mio cane che si concentra per riconoscere il territorio nel quale sta passando. A modo loro tracciano dei limiti riconoscibili ai loro simili. Curiosa questa passeggiata.

Passo di nuovo oltre, in fondo è solo acqua + acido carbonico + cloruro di sodio: concime naturale versato su di un cespuglio che limita il nostro passaggio.

Ecco il limite naturale.

Ecco la traccia riconoscibile.

Suona il telefono. E' il giardiniere che mi suggerisce gli arbusti da sistemare davanti alla rete di confine della casa a schiera: "Allora Marco, possiamo mettere..."

Passo oltre ed entro in studio, al lavoro. Ci sono le bollette da pagare ;)

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